Gommalacca

sabato 27 novembre 2010


La gommalacca è una fragile e scagliosa secrezione dell'insetto Kerria lacca, presente nelle foreste di Assam e Thailandia. Un tempo si riteneva comunemente che fosse ottenuta dalle ali di insetti indiani. In realtà, la gommalacca è ottenuta dalle secrezioni dell'emittero femmina, ed è raccolto dalla corteccia degli alberi su cui lo deposita per ottenere una salda presa sull'albero. Una volta purificata, la sostanza prende la forma di pallottoline di colore giallo/bruno.


Gommalacca in scaglieLa gommalacca è un polimero naturale ed ha una composizione chimica simile a quella dei polimeri sintetici, ed è quindi considerata una plastica naturale. Può essere modellata a caldo, per cui è classificata come termoplastica.


Una cornice di gommalacca del 1800.È stata usata dalla metà del XIX secolo per produrre piccoli oggetti come cornici, scatole, articoli da toeletta, gioielleria, calamai ed anche protesi dentarie.

È solubile in una soluzione alcalina con ammoniaca, borace, carbonato di sodio, e idrossido di sodio e in altri solventi organici.

Una volta dissolta in acetone o alcool, la gommalacca dà un rivestimento di durevolezza e durezza superiori. È usata con il metodo tradizionale per rifinire mobilia, violini e chitarre. La gommalacca arancione viene candeggiata con ipoclorito di sodio per formare la gommalacca bianca. Poiché è compatibile con la maggior parte degli altri rivestimenti, la gommalacca viene inoltre utilizzata su legno per impedire spurgo di resina o pigmenti nel rivestimento finale.

Essendo commestibile, la gommalacca è stata usata come agente lucidante per pillole e caramelle. A questo fine, è classificata come additivo alimentare con il numero E904 e viene ancora usata come rivestimento della frutta per impedirne il deperimento dopo la raccolta.

La gommalacca inoltre è stata usata nella produzione dei dischi grammofonici fino al 1950 circa.

Come materiale per stampaggio ad iniezione è ormai obsoleto ed ha quindi poche applicazioni.

Ancora oggi trova impiego nella lucidatura dei mobili ed il loro mantenimento, siano essi d'epoca pre-aniline oppure in stile, per conservare la tecnica di produzione dell'originale e preservarne il vissuto o "pàtina".

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